Sfogliando la notevole mole di pubblicazioni relative alla Grande Guerra capita spesso di trovare riferimenti al ruolo dei mezzi di informazione descritti come elemento di condizionamento dell'opinione pubblica. Davanti a queste asserzioni rintracciabili, con varie sfumature, nella letteratura di tutti i Paesi che hanno partecipato al conflitto, è nata l'esigenza di capire meglio cosa sia stato raccontato e cosa sia stato taciuto prima, durante e dopo quei terribili anni di guerra. L'analisi, circoscritta al caso italiano, ha l'intento di mettere in luce i fattori che hanno condizionato la libera informazione e come siano stati riferiti i fatti nel momento stesso in cui sono accaduti. Episodi noti e meno noti della Prima Guerra Mondiale sono stati messi a confronto con i Bollettini ufficiali di guerra, giornalmente diffusi dal Comando Supremo, e con le notizie diffuse dall'Agenzia Stampa Stefani comunque vagliate e verificate dalla censura. Senza tacere che già prima che l'Italia dichiarasse guerra all'Austria, la stampa, in parte finanziata da gruppi industriali che si sarebbero poi arricchiti a dismisura con le commesse militari, aveva già mostrato il proprio lato oscuro.
L'Autore
Fulvio Bernacchioni, nato nel 1962 a Montevarchi, in provincia di Arezzo, è un giornalista pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti da oltre trenta anni. Ha iniziato l'attività come corrispondente sportivo per il Corriere di Arezzo, testata con la quale collabora tutt'ora, e per la Gazzetta dello Sport. Allargata l'attività alla cronaca, si dedica con passione alla fotografia ed alla ricerca storica, sempre “viziata” dall'esperienza giornalistica.
Ha realizzato mostre personali e le sue foto sono apparse su riviste italiane ed estere. La passione per la ricerca e gli studi storici è sfociata in numerose pubblicazioni a carattere divulgativo.
Se i primi libri sono incentrati sulla valorizzazione storico-turistica del territorio, Storie e Leggende nella valle dell'Arno e Antiche cronache della valle dell'Arno segnano il passaggio ad un genere nuovo, basato su ricerche d'archivio e testimonianze orali.
Per Ricasoli. Storia di un castello e di una comunità ha coordinato il gruppo di lavoro interdisciplinare che ha portato nuova luce sul borgo dal quale ha tratto il nome una delle più note famiglie toscane.
Negli ultimi anni, la ricerca lo ha portato ad indagare le tecniche ed i linguaggi utilizzati nelle varie epoche per il condizionamento dell'opinione pubblica.
Nel 2018 si è aggiudicato il premio letterario “Nabokov” per la sezione saggistica inedita.
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SKU: ISBN: 9788832870633
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