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La campagna di Russia è tra i fronti più studiati della Seconda guerra mondiale. La storiografia e la memorialistica hanno affrontato gli eventi della “guerra di Russia” a più riprese, secondo una prospettiva di volta in volta militare, autobiografica, oppure politico-diplomatica.

Non molto si conosce delle associazioni sorte già nel corso del conflitto che, animate da personalità del mondo culturale e politico, agirono per accertare la morte o la prigionia dei soldati italiani, per alleviare le loro condizioni morali e materiali, per rendere nota la sorte dei sopravvissuti all’opinione pubblica.

L’“Alleanza Familiare per i prigionieri e i dispersi in Russia” fu la prima di queste associazioni. Attraverso la rassegna dei documenti inediti e del vasto carteggio pubblico e privato del suo fondatore, Giuseppe Micheli, e dei suoi animatori è possibile fare luce sui momenti della sua nascita, l’avvio dei contatti in favore dei prigionieri italiani in Unione Sovietica, la sua azione presso il mondo politico nazionale, i rappresentanti del Partito Comunista Italiano, oltre che con i principali interlocutori sovietici.

Lo studio descrive i rapporti con l’Alto Commissariato per i prigionieri di guerra e la Croce Rossa, alcuni aspetti del dispiegamento della Divisione “Tridentina” e il racconto diretto dei protagonisti, prima della cattura.

 

L'AUTORE

Eugenio Negro (1973), laureato in Lettere, è docente liceale e si interessa di tematiche riguardanti la storia contemporanea e il pensiero del Novecento.

Giuseppe Micheli e l’Alleanza Familiare per i dispersi e i prigionieri in Russia

SKU: ISBN: 9788832871494
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