«Rasputin era nefasto: egli era il paravento d'infiniti intrighi e porcherie, però, quando decidemmo di sopprimerlo, il paravento era in sostanza già caduto».
 Rasputin ha impersonificato il male e visto come un ascesso che infettava la società divenne capro-espiatorio (certo non senza ombre e colpe), assorbendo sulla sua figura il tentativo di liberazione e purificazione di una comunità già in declino.
Si uccise Rasputin senza sapere che il “rasputismo” aveva radici così profonde che morto il “mugik”, il male continuava indisturbato la sua azione devastante.
In questo saggio una rilettura di Rasputin “Satana il santo” che intende riaprire un dossier che ha condizionato e continua a limitare il nostro giudizio verso l’intera Russia.
Chi era veramente il mugik Rasputin?
E quali le colpe che lo hanno trasformato nel male e nel responsabile della fine dello zar e della sua famiglia?
 
L'Autore
Stelvio Mestrovich è nato a Zadar (ex Yugoslavia, oggi Croazia) il 20 giugno 1948. Scrittore poliedrico, ha scritto libri sulla Storia della Musica (“Wolfgang Amadeus Mozart, il Cagliostro della Musica”, editore Portaparole, Roma (2006), tradotto e pubblicato in Francia; “Vita e opere dei compositori dimenticati dal 1600 al 1900”, Kimerik (2010); “Anton Diabelli”, prima biografia assoluta del compositore austriaco.
Dal 2003 Stelvio Mestrovich si è dedicato al genere poliziesco dopo il successo di “Venezia rosso sangue”, edito
da Dario Flaccovio in Palermo, non tralasciando però la narrativa con “Maria Ivanovna Petrovna”, Carabba Editore, 2017; “Nikita e i ritratti maledetti”, Porto Seguro, Firenze; “Storia di un ebreo russo”, Eracle editore, 2018 e la
saggistica con “I manoscritti non bruciano – Ponzio Pilato e Bulgakov” (Carabba, 2022, con la prefazione di Vincenzo Pardini).
Tradotte e pubblicate in Albania le sue poesie con il libro “Puthja sipas mёnyrёs sё Gustav Klimt” , Dija, Poradeci, 2010.
Con la Casa Editrice “Tralerighe”, Mestrovich ha pubblicato: “Pyramiden, il diario del sovversivo Nikolaj Vladimirovic Melnikov” (2021) e “Il processo a Lucca del brigante Musolino” (2020).